Il borgo di Capoliveri è adagiato sul Monte Calamita, un gigantesco giacimento di magnetite, il minerale ferroso che è stato estratto fino agli anni ’80.
All’epoca, la gente del paese viveva dei proventi del duro lavoro in miniera a cui affiancava l’agricoltura e la piccola pesca, una vita di grandi sacrifici che ha portato molti elbani di questa zona a emigrare prevalentemente verso l’Australia.
Solo dagli anni ’50 si è trasformato in una delle località turistiche più ricercate per la bellezza del borgo.
Veduta del centro storico di Capoliveri
Capoliveri vista da nord
Vista di Capoliveri da sotto la scuola
Chiesa di San Gaetano a Capoliveri
Il borgo di Capoliveri, per quanto ci è dato conoscere, affonda le sue radici nel periodo etrusco-romano ed è poi passato di mano in mano alle varie potenze che nel corso dei secoli lo hanno conquistato e governato.
Nel XVI secolo subì 2 grossi attacchi pirateschi nel corso dei quali andò perduta la grande chiesa romanica di San Mamiliano che si ergeva dove oggi si trova la piazza principale. Attraversata tale piazza, ci si immette in via Roma che percorre in direzione sud ovest la parte più antica del paese.
Sui due lati della strada si sviluppano i “chiassi”, caratteristici vicoletti nei quali si nascondono locali e negozi.
Una caratteristica di Capoliveri sono gli scorci panoramici mozzafiato che si possono ammirare in qualsiasi direzione si guardi.