Un’oasi di pace e spiritualità.
Lasciando Reale e tornando sulla strada provinciale si trovano le indicazioni per il Santuario di Monserrato; per chi viaggia in auto, è possibile parcheggiare lungo la strada prima dell’inizio della salita, nei pressi di un maestoso pino secolare. Il ‘pinone’, un albero alto 20 metri, è stato soprannominato ‘Nonno Pino’ dai bambini delle scuole elementari elbane.
Il Monserrato è un piccolo santuario mariano spagnolo del ’600, incastonato su uno sperone a mezza altezza in una stretta valle, dove non è insolito avvistare delle capre che brucano arrampicate sulle pareti rocciose. Il Santuario è praticamente invisibile dal fondovalle: la cupola della chiesetta spunta all’improvviso dietro una curva del sentiero.
La vista che si gode dal retro del Santuario ripaga della ripida salita che si percorre in 15 minuti circa e nelle giornate limpide si vedono il Giglio e l’Argentario.
Vista del Romitorio di Monserrato
In origine Monserrato era un eremo benedettino voluto nel 1606 dal governatore spagnolo Pons y León, in segno di riconoscenza per essere scampato a un naufragio, custodisce una copia della Madonna Nera, patrona della Catalogna e venerata nel monastero di Monserrat, da cui prende il nome.
Il Santuario è stato a lungo meta di pellegrinaggio e l’8 dicembre, festa della Madonna, si svolge una processione pittoresca che coinvolge moltissimi abitanti.
Nelle occasioni di apertura, è possibile ammirare la pala d’altare raffigurante la Madonna nera e visitare l’interno della chiesetta, la sagrestia e il romitorio, abitato fino al 1820.