San Martino si trova in una valle a circa 5 km da Portoferraio, nota per ospitare una delle residenze napoleoniche all’Elba, la Villa di San Martino, in un contesto che era dominato da coltivazioni, in particolare vigneti.
L’area di San Martino fu acquistata dal notabile elbano Pilade Del Buono, che a inizio Novecento vi fece costruire dall’architetto Adolfo Coppedè una casa padronale con annessa fattoria e cantina (attualmente la struttura ospita un hotel).
San Martino - Villa Del Buono Nell’area di San Martino, a inizio Novecento, la famiglia elbana Del Buono fece costruire dall’architetto Adolfo Coppedè una casa padronale con annessa fattoria e cantina.
Villa napoleonica di San Martino Veduta di Villa Demidoff e abitazione di Napoleone.
In un'immagine, nel gruppo di persone si nota una donna in abito da sposa.
Le foto fanno parte dell'Album di Ubaldo Tonietti che raccoglie rare immagini datate intorno a fine Ottocento o ai primissimi del Novecento.
In un'immagine, nel gruppo di persone si nota una donna in abito da sposa.
Le foto fanno parte dell'Album di Ubaldo Tonietti che raccoglie rare immagini datate intorno a fine Ottocento o ai primissimi del Novecento.
Napoleone acquistò l’abitazione nel 1814 e vi apportò modifiche e ampliamenti, facendovi realizzare degli affreschi e una esotica sala egizia che celebrava la Campagna d’Egitto. La villa era pensata come residenza privata, in particolare per il periodo estivo, mentre la sede per le attività pubbliche era la Palazzina dei Mulini a Portoferraio.
Nel 1851 la villa fu rilevata dal principe Anatolij Demidoff, appartenente a una facoltosa famiglia russa di imprenditori, collezionisti e mecenati. Fervente ammiratore dell’Imperatore, di cui aveva sposato una discendente, Demidoff fece costruire una imponente galleria in stile neoclassico ai piedi della villa, progettando di crearvi un museo di opere d’arte e cimeli napoleonici. Un nipote scapestrato, in seguito, dilapidò il patrimonio e vendette i possedimenti.