Sant’Andrea
6- Elba Ovest: Cavoli-Sant’Andrea

Sant’Andrea

Procedendo verso nord, lungo la strada provinciale si trova l’abitato di Zanca, quasi una porta d’ingresso per raggiungere il paese di Sant’Andrea.

Fino a metà del ‘900 le pendici del Monte Capanne erano ricoperte di vigneti e di castagni e Sant’Andrea non era che un minuscolo gruppo di case di contadini fra i quali spiccava il ‘Bottegone‘, un edificio davanti alla spiaggia, che oggi è un ristorante.

Questo terminale di sbarco mercantile, attivo dal 1888 al 1925, consentiva di evitare il pagamento dei dazi delle merci destinate al Comune di Marciana. La vicina Marciana Marina, scalo consueto, è situato infatti in un altro comune, in cui le merci sarebbero state soggette a tassazione.

 

 

Sant'Andrea - Scogli e mare
Sant'Andrea - Scogli e mare

Data (testuale)
1963
Sant'Andrea visto dal mare
Sant'Andrea visto dal mare

Data (testuale)
Anni '50

Nel Novecento in tutta l’isola arrivarono i cosidetti ‘Lombardi‘, uomini forti, lavoratori stagionali che provenivano in gran parte dall’Appennino emiliano in cerca di occupazione nel settore agricolo nei mesi invernali. Negli anni ’20 alcuni di loro furono impiegati nella costruzione della strada che avrebbe collegato Marciana con Patresi e poi con Colle d’Orano. Tra loro i Cavicchi, i Lazzari, i Marzocchini e i Righi, da cui i toponimi Fosso dei Righi e Ponte dei Righi.

Vista su Sant'Andrea
Vista su Sant'Andrea

Data (testuale)
Anni '50

A Sant’Andrea si trovano due relitti subacquei. Quello presso le Cote Piane fu scoperto nel 1958; un anno dopo fu il primo in Italia ad essere scavato con una sorbona, un tubo aspiratore sottomarino, fondamentale per aspirare strati di sabbia e fango sotto i quali si celano reperti.

L’altro relitto fu scoperto nel 1969. I materiali provenienti dai due relitti sono conservati presso il Museo civico archeologico di Portoferraio e in parte presso il Museo civico archeologico di Marciana.

Conclusione Approfondimento